Vecino torna al centro della Lazio

Al centro della Lazio. Anche se fino a pochi giorni fa era considerato un “epurato”, praticamente ai margini del progetto, forse prossimo alla cessione nel mercato di gennaio. E invece, domani al Wanda Metropolitano, nell’ultima giornata del girone di Champions League in cui la squadra biancoceleste si gioca il primo posto del girone, Matias Vecino sarà in mezzo al campo a guidare la mediana. Nel calcio d’altronde funziona così, le prospettive possono cambiare e trasformarsi in un baleno. Soprattutto quando si tratta di “cose di campo”, quando viene violata la sacralità dello spogliatoio e ci si trova di fronte a un bivio netto e ben definito, non esistono vie di mezzo.

Vecino, l’episodio e il post

L’uruguaiano, secondo la versione della società, aveva assunto atteggiamenti sbagliati e mancato di rispetto all’allenatore e ai compagni. L’episodio era accaduto subito dopo la partita con il Cagliari del 2 dicembre, quando a seguito di un lungo riscaldamento a bordo campo era entrato nei 7 minuti finali. Si sarebbe aspettato e avrebbe voluto qualcosa di più, ambizione lecita per ogni calciatore. Ma il modo in cui lo ha fatto presente non è piaciuto alla proprietà, né tantomeno a Sarri, che ha seguito la linea societaria escludendolo dagli allenamenti e dalle partite successive. Per questo motivo, poco prima della gara con il Genoa a cui non ha partecipato, Vecino aveva postato un messaggio per far presente quale fosse la sua posizione in merito alla vicenda: «Ci tenevo a chiarire un paio di punti, viste le notizie che mi è toccato leggere in queste ore sul mio conto. Per prima cosa, mi dispiace non poter essere a disposizione della squadra, ma accetto la decisione presa. È importante però chiarire che dietro a questa scelta non ci sono la partita con il Cagliari o gli allenamenti. Sono una persona sincera, diretta, che dice quello che pensa, e non ho mai mancato di rispetto a nessuno. Ho la coscienza pulita e la voglia di tornare al più presto a fare quello che amo di più. Forza Lazio».

Vecino, le scuse 

Per riuscire nel suo intento, però, erano necessarie delle scuse, un passo indietro che facesse capire a tutti la sua consapevolezza di essere andato evidentemente un po’ troppo oltre. E questo è arrivato poco prima della trasferta di Verona, quando il suo nome (inizialmente non previsto) è stato aggiunto in extremis alla lista dei convocati. Come in una scena di un film, mentre le porte del pullman si stavano chiudendo per lasciare il centro sportivo, è arrivato il “mea culpa” del centrocampista indirizzato a Sarri e ai compagni di squadra. Esattamente quello che serviva per mettere una pietra sopra alla vicenda, per ripartire come se nulla fosse successo. Al Bentegodi l’uruguaiano è stato anche mandato in campo, nei 6 minuti finali (affrontati senza polemiche). E domani, contro l’Atletico Madrid, molto probabilmente tornerà titolare, come è sempre accaduto in questa edizione della Champions League, ad eccezione dell’ultimo match con il Celtic all’Olimpico, saltato solo perché squalificato. 

Vecino, l’esperienza al servizio di Sarri

Degli incontri vissuti da protagonista, con tanto di gol che ha gelato il Celtic Park e ha avviato la rimonta poi concretizzata da Pedro nel finale lo scorso 4 ottobre. Sarri si è sempre affidato alla sua esperienza internazionale nelle partite europee, era successo anche la scorsa stagione in Europa e Conference League, con ben 2 reti messe a segno nella fase a gironi della seconda competizione Uefa. Quest’anno, nella coppa regina, il discorso non è cambiato. L’allenatore lo ha piazzato in cabina di regia preferendolo a Rovella (il titolare di campionato) e Cataldi. L’assenza dell’ex Monza per squalifica contro gli spagnoli lo spinge di nuovo verso una maglia da titolare. Quella che fino a qualche giorno fa sarebbe stata impensabile. Ma oggi, dopo aver fatto un passo indietro, si è rimesso al centro del progetto. E al centro della Lazio.


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